“Chi è nell’errore compensa con la violenza ciò che gli manca in verità e forza.”
Johann Wolfgang Goethe
Sono di nuovo io, Frans, sì, il solito, quello di “Mezzanotte Nerd”… vi ricordate di me?
Non sono mai stato in grado di esplicare grandi concetti morali, tuttavia non ignoro le tematiche sensibili del genere umano; la prima grande piaga è la violenza.
Da sempre mi incuriosisce molto più la psiche del carnefice rispetto a quella della vittima, ciò si evince anche dai miei racconti. Chi infondo non è attratto dalla perversa complessità della mente di un serial killer, di un violento, di un folle capo di stato, di una rockstar della vecchia guardia o di un Dorian Gray della porta accanto?
“L’unico modo per resistere alle tentazioni, è cedervi”, così scrive nonno Oscar. Eppure… a qualche tentazione dovremmo pur resistere. Qual è il limite? Quando il nostro ritratto inizia a marcire? Quali sono i reali peccati capitali? Quali azioni ci condanneranno alla dannazione?
Libertà è legittimazione delle proprie pulsioni e feticismi?
Pensare che la libertà possa avere dei limiti appare paradossale, ciò ci induce a credere essa un’utopia vera e propria, un astrattismo al quale l’uomo ambisce vanamente.
“La mia libertà finisce dove comincia la vostra”, questa definizione di libertà sociale viene attribuita a Martin Luther King, sebbene il medesimo concetto fosse già presente nel pensiero di Kant.
Non so cosa sia la libertà, non so nemmeno se quella individuale possa coesistere con quella sociale. La verità è che siamo animali complessi, schizofrenici di natura e probabilmente per natura incompresi.
Durante il nostro cammino troveremo mai l’equilibrio di quel Siddharta di Hesse? E se l’equilibrio, la soddisfacente via di mezzo, fosse davvero un premio conferito a fine corsa… dovremmo forse sentirci legittimati nel commettere qualsiasi atto più o meno crudele sino alla bandierina a scacchi?
Ahimè non viviamo in un romanzo, l’equilibrio morale dev’essere autoimposto laddove regna il caos. Il valore della nostra libertà, socialmente, sta al valore che conferiamo a quella del prossimo. La violenza, in ogni sua forma, è una m*rda, un’offesa alla vita, uno sgambetto karmico, uno stracacchio di autogol.
“11:11″ è un film di denuncia, un urlo cinematografico del regista Max Menghini contro la violenza sulle donne, un tema purtroppo da sempre attuale e troppo spesso banalizzato e stereotipato. Ho avuto l’onore di partecipare attivamente a questo cortometraggio in qualità di attore, interpretando l’antagonista della vicenda, entrando in qualche modo nei panni del violento.
LA TRAMA
“11:11” è un film che, per una distorta legge del contrappasso, narra di quanto il destino possa riservare inaspettatamente cattive sorprese, di come la violenza si nasconda dietro ogni angolo, di come possa avere origine anche dalle persone considerate amiche. Il titolo deriva da una battuta del film, che ammicca a una superstizione popolare: “Nonna diceva sempre che se guardi l’orologio e per caso sono le 11:11, allora sta per succedere qualcosa di bello nelle tua vita.” E nel dramma di questo corto, non c’è nulla di bello.
L’autore, per la trama, si è ispirato alle storie di cronaca quotidiana, dove spesso emergono episodi di femminicidio (solo quest’anno in Italia ad oggi ne sono stati commessi 50), dove troppo spesso le denunce di un comportamento violento da parte dei mariti, dei compagni, degli amici, vengono ignorate, non accolte con la dovuta attenzione. E, purtroppo ancora più spesso, le denunce non arrivano mai per paura, per vergogna o per qualche motivo che non possiamo comprendere.
La vendetta finale che l’autore ha voluto inserire sta a riscatto di tutto questo terribile silenzio.
IL CAST
Anna – Defina Pevere
Max – Frans Rossi
Elia – Giacomo Pedrotti
Detective – Enea Marangoni
UNA BREVE BIOGRAFIA DEL REGISTA MAX MENGHINI
Max Menghini nasce come artista fotografico, il suo approccio alle luci e alla composizione gli hanno fatto guadagnare ben presto dalla critica il soprannome “Il Caravaggio dei Colli Euganei”.
Diplomato all’Istituto Nazionale di Fotografia, ha frequentato diversi corsi di specializzazione.
Nel 2018 collabora con Asia Argento e Roberto Ferri.
Nel 2019 ottiene il diploma di regia alla scuola Alessandro Ippolito.
Nel 2022 è tra i registi più premiati in Italia, ottenendo un David di Michelangelo e il Premio Nazionale alla Cultura “Opsicella”.
… E I PROGETTI FUTURI?
Impegnato principalmente in spot pubblicitari, Max Menghini è in fase di stesura un nuovo cortometraggio e questo autunno, incrociando le dita, probabilmente in partenza con un lungometraggio.
Attualmente è in fase di collaborazione con una produzione estera per Netflix.