Un’iniziativa che “sostiene la ricerca e i progetti socio-assistenziali” a beneficio dei pazienti e al contempo “premia la qualità” grazie a una “commissione esterna composta da figure di grande rilievo scientifico nazionale e internazionale”. Così Cristina Le Grazie, direttore medico di Gilead Sciences, sintetizza il lavoro di Gilead a favore della ricerca nell’area della malattie infettive od oncoematologiche e del sostegno ai pazienti.
Le parole di Le Grazie arrivano a margine della cerimonia durante la quale, stamane a Milano, è stata celebrata la decima edizione dei bandi Gilead, azienda statunitense che lavora nel settore dei farmaci innovativi. Un momento, quello di
oggi in fondazione Feltrinelli, peraltro, organizzato per premiare i 58 vincitori dei due bandi di quest’anno ai quali sarà assegnato complessivamente oltre un milione di euro per realizzare i loro progetti entro i prossimi 12 mesi. “Quando, dieci anni fa, abbiamo iniziato a finanziare progetti di ricerca, ci siamo accorti che non c’era la cornice organizzata adeguata per selezionare i migliori- prosegue-. Per questo, non senza difficoltà, abbiamo creato i bandi Gilead per i ricercatori ma anche per le associazioni di pazienti”.
Una scelta che, dopo dieci anni, Le Grazie definisce “importante e vincente a giudicare dai risultati”: oltre 11 milioni di euro per 486 progetti sviluppati con l’intenzione di migliorare la qualità di vita dei pazienti, gli esiti della malattia o favorire il raggiungimento di obiettivi di salute pubblica. Conclude infine il direttore: “Quest’anno aggiungiamo due premi speciali, uno per i progetti che coinvolgono il paziente sin dalla fase ideativa del progetto stesso, l’altro invece che riguarda l’inclusione delle popolazioni fragili edemarginate”.