LA DENATALITA’ SPAVENTA LA REGIONE E IL PAESE ANCHE PER ASSENZA DI POLITICHE PER LA FAMIGLIA
IL CODACONS SCRIVE ALLA REGIONE: NECESSARIO UN PIANO DI EMERGENZA CHE AMPLI LE POLITICHE SOCIALI E I SERVIZI PUBBLICI AL CITTADINO.
Le cicogne che nel becco tengono un fagotto con dentro un neonato solcano sempre meno i cieli lombardi. Nel 2022 in Lombardia sono nati 67.367 bambini, più di 1.550 in meno dei 68.918 del 2021, mentre nel 2020 i fiocchi rosa e azzurri erano stati 69.235 e nel 2019 73.117.
Molte ostetriche rischiano la disoccupazione e i punti nascita la serrata: a livello nazionale tra il 2019 e il 2021 ne sono stati chiusi una trentina; sono scesi da 475 a 442. Altri hanno chiuso i battenti in seguito oppure, a rigore di legge e salvo deroghe, dovrebbero subire la stessa sorte perché non rispettano la soglia minima di garanzia dei 500 parti all’anno.
In Lombardia una decina di strutture non la raggiungono: sono poco meno del 20% delle 59 totali, una media comunque migliore del 31% tricolore. La denatalità incombe soprattutto sugli ospedali più piccoli, mentre nei 27 presìdi lombardi più grandi i numeri tengono e si registra il 75% del totale dei parti.
Il Codacons rileva l’assoluta gravità di una simile situazione in cui la denatalità sorge come problema a seguito dell’assenza di adeguate politiche per la famiglia e sociali che devono essere assunte con estrema urgenza, prendendo anche a modello altri paesi europei.